Il 22 Aprile, durante la giornata mondiale dedicata alla Terra, mi sono trovata per caso a guardare con mio figlio Alberto una puntata di “One strange rock”. Rimango ogni volta rapita dagli argomenti che riguardano lo spazio che ci avvolge. Le sensazioni che mi lasciano addosso certe immagini, e le riflessioni che ne derivano, non mi abbandonano per ore e ore.
Se non hai visto questa serie di documentari io la consiglio vivamente. Se preferisci la lettura alle immagini, provo a sintetizzare in sette punti le riflessioni nate dalla visione di questa seconda puntata.
1) Il Caos è la potenza suprema
Il nostro Universo sembra non essere frutto di un piano caruccio, ordinato e pettinato: esso prende vita e forza da collisioni violente e casuali. Se è vero che, come dice Renoir, “La regolarità, l’ordine e la perfezione distruggono l’arte e l’irregolarità è alla base di qualsiasi tipo di arte”, allora questo dev’essere vero anche per l’arte della creazione di mondi.
2) Non siamo l’ombelico di niente
Lo spazio non è solo quella calotta nera immobile ravvivata da migliaia di puntini fissi luminosi che accendono le nostre fantasie serali, ma è un immenso pentolone che ribolle di attività. La Terra è in un punto a caso in questo grande fermento, sebbene la quasi totalità degli umani ignori il caos nel quale è immersa.
E se un giorno ci svegliassimo nello spazio a 400 km sopra il livello del mare ci renderemmo conto di quanto siamo continuamente esposti ad ogni tipo di collisione... ed i bozzi sull’astronave testimonierebbero questo rischio! Un po’ come quando in autostrada ti trovi a leggere sul parabrezza la cartina degli insetti che hai involontariamente investito, così gli astronauti contano i danni sugli sportelli e sui finestrini delle loro astronavi. Non sembra, ma un semplice granello di sabbia può rappresentare un vero problema quando ti piomba addosso alla velocità di 70 chilometri al secondo!
3) Drammi o Fortunate Coincidenze? Lo scopriremo solo vivendo
Da quattro miliardi e mezzo di anni il nostro pianeta viene colpito da oggetti provenienti dallo spazio, ma siamo ancora inspiegabilmente in piedi in mezzo a questa tempesta cosmica che si muove.
Ai dinosauri non è andata altrettanto bene, ma solo perché hanno avuto la sfiga che l’asteroide atterrasse su di una riserva di zolfo. Le pietre, polverizzandosi, hanno rilasciato una nube immensa di gas tossici che hanno coperto il sole causando la glaciazione che li ha fatti secchi.
Sebbene attualmente circolino teorie contrastanti e molti comBlotti, la maggior parte di noi sa che la Terra è tonda e gira su se stessa. Se l’asteroide avesse colpito il nostro pianeta pochi secondi dopo sarebbe caduto in mare, quindi niente tempesta di fuoco e niente estinzione degli amati giganti!
Ecco cosa accade quando alcuni eventi distruttivi fortunati si collegano dando vita a magiche coincidenze. Questa magia non ha smesso di operare e continua a manifestarsi ogni giorno anche sotto ai nostri occhi disattenti.
Pensiamo a quante meravigliose nascite ricevano la scintilla della vita grazie ad eventi irregolari e piccoli errori di valutazione inanellati nella giusta, fantastica sequenza!
4) Il Seme, l’Acqua e 'na botta de chiul
All’inizio dei tempi, sul nostro pianeta ci sono tutti gli elementi per creare la vita ma manca un fattore fondamentale: l’acqua.
L’acqua, quando arriva, non si presenta sulla Terra bussando gentilmente solo perché invocata a gran voce dagli atomi di polvere di stelle. Essa si palesa con una grandinata violenta che dura giusto un po’, quei… cento milioni di anni.
Comete di ghiaccio e asteroidi piombano sul pianeta riversando immense quantità d’acqua.
Fortuna vuole che, a differenza di Marte e Venere, la Terra può conservare l’acqua in ben tre stati diversi: gassoso, liquido e solido! Il seme della vita, dunque, trova il giusto utero in cui crescere: la nostra “zona abitabile”, l’unica a possedere la corretta distanza dal Sole, e questo, in un sistema solare sterminato, sembra essere una grandissimissima botta de chiul.
5) Crush
Nella sua storia la terra ha subito varie collisioni. Uno scontro in particolare è stato fatale: quello con Theia. Quando un pianeta incrocia l’orbita di un altro, prima o poi è inevitabile lo scontro. Quando i due pianeti entrano in collisione scatta il panico.
Per fortuna non ci sono ancora molti spettatori ad assistere a questo disastro.
In ogni caso, come tutto nella vita, passa. Lo scontro si risolve in pochi milioni di anni e la nube emanata dall’esplosione si consolida in due pianeti: la Terra e la Luna.
6) Puoi togliere la Terra dalla sua Luna, ma non toglierai mai la Luna dalla sua Terra
La Luna ci è stata letteralmente strappata di dosso. Ma come tutte le storie finite e non del tutto vissute… Terra e Luna ancora si attraggono.
Il potere della Luna è forte e richiama a sé il movimento delle maree, influendo sulla stabilizzazione del giorno e delle stagioni. La collisione con Theia rende la rotazione della Terra velocissima: un giorno dura solo 5 ore! Sono le maree, con la loro forza attrattiva, che lo spingono a stabilizzarsi sulle 24 ore. Il ciclo circadiano nasce così e va a incidersi da quel momento nel nostro Dna.
Il mega botto con Theia sposta anche l’asse della terra di 23 gradi: è grazie a questa inclinazione che si generano le stagioni. Dallo spazio sono lampanti i cambiamenti legati al trascorrere delle stagioni: sono visibili il verde e l’azzurro dell’estate in un emisfero e la neve nell’altro. Se l’asse della Terra fosse dritto, quasi metà del pianeta sarebbe ghiacciato tutto l’anno; invece, grazie all’inclinazione, sono pochi i posti sulla terra dove la vita non riesce a prosperare.
Da un feroce scontro nasce la dolce cadenza ritmica della giornata e delle stagioni: il ritmo dell’esistenza. I cuccioli nascono a primavera e vengono preparati all’inverno durante la stagione bella, la vita è sincronizzata con il ritmo delle stagioni.
7) La bellezza è figlia dell’incertezza
Caos, violenza e collisioni hanno generato la bellezza che vediamo intorno a noi. La voce di Will Smith ci ricorda quanto sia stupefacente notare il sottile equilibrio tra l’essere qui, il prosperare, e non esserci affatto.
La tempesta non è stata una nostra nemica, non siamo qui a dispetto di essa. Siamo qui grazie ad essa.
Sebbene noi tutti cerchiamo di non essere colpiti dai duri colpi che la vita ci riserva, dovremo ricordare che solo attraverso queste collisioni noi riusciamo a crescere, e ad evolvere.
E anche nei momenti come questo, dove verrebbe voglia di guardare altrove e nascondere la testa sotto alla sabbia, forse converrebbe tenere alto lo sguardo lì, proprio dove arrivano i colpi, e dove fa più male.
E domani, chissà, voltandoci indietro, riusciremo forse a leggere anche un disegno, nascosto dietro a questa fitta trama di eventi misteriosi e difficili da accettare.