Il terzo ingrediente per una relazione felice: saper gestire una buona comunicazione

La buona comunicazione ci rende più belli La buona comunicazione ci rende più belli Foto di Pixabay da Pexels

È capitato anche a voi di far arrabbiare un’altra persona senza capirne il motivo? O di dire qualcosa pensando di esser chiari, e invece il vostro messaggio viene frainteso? A me è successo, moltissime volte. 

 La maggior parte dei litigi che avvengono nella coppia e tra le persone in generale è riassumibile nella frase “Non la pensiamo allo stesso modo”. Ma quante volte è davvero così, e quante, invece, non siamo riusciti a capirci, a spegarci? Quante volte siamo dovuti ricorrere a mille chiarimenti postumi, quando ormai la frittata era stata fatta?

Riuscire ad essere consapevoli del modo in cui comunichiamo i nostri pensieri e le nostre emozioni è il primo passo verso il cambiamento delle dinamiche che generano in noi sofferenza. Solo gestendo al meglio la nostra comunicazione ed il nostro modo di entrare in relazione con gli altri significativi della nostra esistenza riusciremo ad avere relazioni più sane e positive, nel rispetto dei nostri bisogni e di quelli dell'altro.

LA PRAGMATICA DELLA COMUNICAZIONE: COME LE NOSTRE PAROLE SI TRASFORMANO IN COMPORTAMENTI

La comunicazione è un argomento al quale dedico da tempo immemore i miei studi, ed è un campo talmente vasto e complesso che ci vorrebbero mesi per parlare di ogni suo singolo aspetto. Purtroppo, per quanto noi esseri umani possiamo essere colti ed informati, restiamo sempre consapevoli in minima misura di quanto la comunicazione impatti in modo positivo o negativo sulla nostra vita.

Il modo in cui entriamo in relazione con gli altri ha degli effetti materiali, visibili, poiché va a stimolare in modo pratico il comportamento delle altre persone. 

“La comunicazione influenza il comportamento ed è questo l’aspetto che noi definiamo pragmatico”

Paul Watzlawick

Una marea di studi confermano questo dato: il modo in cui comunichiamo ha un effetto sul comportamento dell'altro. Non sarebbe dunque bello imparare ad essere maggiormente consapevoli del nostro modo di comunicare e apprendere qualche piccolo trucco per migliorare il nostro influsso sulle persone alle quali teniamo?

Migliorare la nostra comunicazione ci consente di vedere immediatamente i risultati di questo cambiamento nelle relazioni più significative, come anche di avere un effetto positivo sulla costruzione di nuovi legami. 

  • Quanto è importante fare un’ottima impressione nei primi minuti di conversazione con una nuova persona? 
  • Quanto conta mantenere sane le relazioni consolidate, quelle alle quali teniamo e dalle quali dipende in gran parte la nostre sensazione di benessere?

Conta tantissimo.

In questo articolo cercherò di sintetizzare i concetti fondamentali alla base della buona comunicazione, quei principi che possono essere utili nel gestire al meglio le nostre relazioni e rendere più felici le nostre dinamiche di coppia. 

Conoscere e rispettare queste regole ci rende dei comunicatori efficaci e ci permette di avere maggior successo nel difficile compito di capire e venire capiti dagli altri. Una regola molto importante da fare subito nostra è la proprietà circolare delle interazioni umane. Vediamola più da vicino.

LA RELAZIONE ASSOMIGLIA AD UN CERCHIO. POSSIAMO REAGIRE PASSIVAMENTE AL COMPORTAMENTO DELL’ALTRO, O AGIRE IN DIREZIONE DELLA NOSTRA FELICITA’

La prima cosa che possiamo fare per iniziare a costruire delle relazioni serene è abbandonare la logica lineare di causa effetto. Le relazioni sono sistemi vivi che vengono modificate continuamente dalle nostre parole e dai nostri comportamenti, in un meccanismo circolare di autorinforzo. 

Molti dei problemi che da terapeuta affronto con le coppie in studio riguardano il sentirsi “in reazione”, o meglio “vittime” del comportamento dell’altro. 

“Io ho risposto male perché lui mi ha offeso”, “Io la tradisco perché lei mi trascura”, “Io lascio perché lui non mi ama”. 

Sebbene le emozioni alla base di questi pensieri siano reali e non certo piacevoli, dobbiamo cercare di ribaltare completamente l’ottica attraverso la quale vediamo i problemi e grazie dal quale queste emozioni si generano. Dire “Io faccio perché lui ha detto” vuol dire rimanere ancorati al pensiero logico che “a” crea “b”, ed è un modo per vivere passivamente quanto ci accade. In realtà le relazioni non sono paragonabili ad una reazione chimica, dove Marco fa e Maria reagisce, ma sono simili ad un cerchio che gira all'infinito, dove c’è sempre qualcosa che Maria ha fatto qualcosa prima che Marco agisse nei suoi confronti, e che Marco ha fatto ancor prima che lei reagisse. È un po’ la storia dell’uovo e della gallina, per intenderci. 

È cosi, le persone restano intrappolate in un meccanismo di rinfacci reciproci che affonda le proprie radici nel passato più remoto della coppia e che, a volte, arriva a sconfinare addirittura nella generazione precedente!

Questa maniera di vedere il problema è una vera e propria trappola per la coppia, poiché entrambe i partecipanti al conflitto ritengono di essere vittima dell'altro e sentono di dover rispondere alle sue provocazioni, senza minimamente riuscire a vedere il proprio contributo nel far andare storta la relazione.

In studio spesso accade di filmare gli incontri, con il consenso della coppia e a scopo esclusivamente didattico. È incredibile vedere la reazione delle persone che si "rivedono" in un secondo momento. Quasi sempre, a bocce ferme e con le emozioni pettinate a dovere, i partecipanti alla seduta si accorgono di quanto il proprio comportamento agisca come stimolo negativo nei confronti dell’altro, e di quanto sarebbe semplice evitare di snocciolare certi “trigger”, quelli che noi psicologi definiamo grilletti, i quali vanno ad accendere l’aggressività della coppia. 

Attraverso le videoregistrazioni è molto chiaro come la relazione si svolga in modo circolare, seguendo le regole di un ping pong malato, che ha perso la regola fondamentale insita in ogni gioco: il divertirsi insieme. 

Come possiamo fare per riportare la relazione sul binario del benessere e del gioco? All’inizio per gli innamorati è tutto molto semplice e bello, si sta bene sempre e ovunque, in modo molto naturale e spontaneo; non servono grossi sforzi per far funzionare le cose: le persone si guardano negli occhi, parlano tantissimo, si tengono per mano per strada e ogni notte fanno l’amore (volendo, anche il giorno, in realtà). 

Passati gli anni può succedere che gli ingranaggi si inceppino e in alcuni casi emerge la brutta sensazione che sia tutto o quasi da buttare. Se si hanno dei figli poi… a malapena bastano le forze per accudirli e intanto sopravvivere, figuriamoci quanto tempo e attenzione ci rimangono in corpo da dedicare alla coppia! La famiglia del Mulino Bianco è un’invenzione per vendere merendine, perché in realtà siamo catapultati in immenso campo di battaglia, dove momenti di quiete e gioia si alternano a cicli di stanchezza cosmica e impegno certosino.

Sopportare, accettare, tollerare: da azioni sporadiche possono diventare pericolose abitudini per una coppia che teme il confronto e che ha paura di mettere in crisi i propri equilibri.

Anche rimproverarsi a vicenda, accusarsi, buttare sull’altro la melma del proprio giardino interiore possono essere azioni deleterie. In entrambe i casi le relazioni ne escono imbruttite e sfibrate, e non è raro che ci si perda per strada, senza neanche accorgersene. 

Chi ha la fortuna di avere una relazione forte, chi ha passato già una o più crisi di coppia e sta insieme da decenni sa che le relazioni più autentiche non sono quelle che si fondano sull’entusiasmo e sull’emozione della novità, quelle dove è facile evitare i nostri nodi più intricati, ma quelle dove abbiamo dovuto mettere del lavoro e della cura per farle decollare nuovamente. 

Può capitare, quando la macchina si ferma per qualsiasi ragione fuori dal nostro controllo, che i nostri compagni abbiano sufficiente benzina per ripartire. Altre volte invece tocca spigne’, e non sempre sarà l’altro a fare la prima mossa per rimboccarsi le maniche.

Cambiare i nostri compagni di vita, costringerli a fare cose che non vuole fare in modo spontaneo non è molto utile, se così fosse le crisi durerebbero molto poco e a vincere sarebbe sempre il più forte o il più astuto. 

In realtà una coppia che funziona si basa sul presupposto che entrambi abbiano dei vantaggi psicologici, emotivi e materiali nello stare insieme, e sul presupposto che entrambi vedano la coppia come un luogo tranquillo, sicuro e di grande valore aggiunto per la propria esistenza.

Se vogliamo cambiare le cose, e se sentiamo di averle provate tutte fuorché l’ipnosi, quel che ci resta da fare è sicuramente mettere mano su ciò che posso controllare. E cos’è che dipende interamente da me e che sono sicuro al cento per cento di potere modificare? Chi ha letto il secondo articolo dedicato a sa già dove voglio andare a parare… Esatto! Posso controllare solo le mie convinzioni ed il mio comportamento.

Ognuno di noi può provare anche da solo a cercare di rimettere benzina nella macchina, dando un significativo contributo personale nel guarire la relazione. Per fare questo occorre riprendendosi la responsabilità di ciò che facciamo per fare andare bene o male le cose.

“I sistemi interpersonali (coppie, amici, gruppi…) sono dei veri e propri circuiti di retroazione, poiché il comportamento di ogni persona influenza ed è influenzato dal comportamento di ogni altra persona.”

Paul Watzlawick

LA PRIMA REGOLA DA RICORDARE PER AVERE UNA BUONA COMUNICAZIONE 

La prima regola per avere delle buone comunicazioni è quella di ricordarsi sempre che: 

  • La relazione è paragonabile ad un organismo molto delicato che deve la propria sopravvivenza alle nostre cure 
  • La relazione se avesse una forma avrebbe le sembianze di un cerchio, una ruota fatta di scambi comunicativi che in qualsiasi momento possiamo bloccare e modificare, eliminando gli input negativi e aumentando le risposte favorevoli al benessere della coppia. 
  • Abbiamo la capacità di influire positivamente sull’altro, semplicemente agendo sul nostro comportamento.

Per fare in modo che l’altro si ponga in modo gentile e fiducioso nei nostri confronti possiamo smettere di aspettare che sia l'altro a cambiare e farlo noi per primi, spogliandoci della nostra rabbia e mettendo da parte il risentimento e l’orgoglio. Se l’altro mi offende ed io alzo la posta, aumentando il livello degli insulti, ho una buona probabilità di rovinare la giornata ad entrambi. Se all’offesa io reagisco con calma, magari pongo una domanda che mostri interesse per lo stato emotivo dell’altro, allora ho una buona probabilità di stoppare il litigio sul nascere. Possono essere di aiuto domande tipo: “Ti senti bene? Che ti succede per dire certe cose?” o “Chi ti ha fatto arrabbiare per parlare così?”. Queste domande, pronunciate con tono dolce e calmo, hanno un effetto stabilizzante poiché non versano benzina sul fuoco e spostano l’aggressività su quelli che sono i reali problemi che hanno innescato lo sfogo di rabbia. Occorre essere molto forti e aver fatto un buon lavoro interiore per riuscire ad avere il controllo delle nostre reazioni, e a volte non siamo nelle migliori condizioni per farlo. Altre volte ci sentiamo stanchi di pensare che siamo sempre noi a doverci sbattere affinché le cose funzionino. Però la realtà e proprio questa, prendersi la responsabilità della propria vita, della propria felicità e della buona qualità delle nostre relazioni vuol dire proprio sbatterci al massimo delle forze, affinché le cose funzionino.

IN FEW WORDS

In poche parole, il terzo ingrediente per sopravvivere al meglio delle nostre possibilità all'interno di una lunga convivenza è saper gestire una buona comunicazione. Per riuscirci, la prima cosa da fare è prendere coscienza di quanto i nostri pensieri, le nostre parole ed infine le nostre azioni abbiano un peso enorme nell’influire sul comportamento della persona che ci sta accanto. Noi abbiamo il potere di invertire il trend negativo di una relazione con il solo nostro comportamento. 

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”, predicava Ghandi. Se vogliamo cambiare qualcosa nella nostra relazione possiamo iniziare oggi stesso a cambiare,  prendendo in mano la responsabilità della nostra  comunicazione.

Nel prossimo articolo affronteremo un altro tema importante per l'equilibrio della coppia: le aspettative e la loro influenza sulla comunicazione e sulla creazione dei conflitti. :)

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